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A Rovereto probabilmente i Mercatini di Natale si svolgeranno

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A Rovereto, invece, il mercatino di Natale, probabilmente, si farà. Il primo cittadino Francesco Valduga non vede motivi per annullare una manifestazione che, oltre a fare bene allo spirito dei cittadini, fa girare l’economia.
Il problema, però, non sono le casette degli artigiani ma la gestione generale della pandemia che il governo, e a cascata gli altri enti pubblici come la Provincia, scarica sui Comuni.
«Noi sindaci, chiariamolo subito, non abbiamo alcuna paura ad assumerci le responsabilità – spiega Valduga – Ma per affrontare questo problema deve esserci un confronto e una decisione comune, non frammentare gli interventi che non serve a niente».

La contestazione del sindaco è comunque condivisa da altri colleghi alla guida di Comuni che rischiano di essere ricacciati nel lockdown e, soprattutto, chiamati a farlo in prima persona.
«Rispetto alla scorsa primavera è cambiato molto. Allora la chiusura serviva anche perché non avevamo presidi, si cercava il modo per affrontarla al meglio. Ora, invece, siamo preparati ma, ripeto, la decisione su come muoversi deve essere collegiale, non lasciata al caso».

Niente chiusure spot, dunque? «Non hanno senso. Questa è una pandemia mondiale e non posso certo pensare di chiudere metà via per fermare il virus. Servono provvedimenti uniformi e uguali per tutti. Noi possiamo confrontarci con il consiglio delle autonomie e poi con la Provincia e questa con lo Stato. Servono dati e analisi certi e una condivisione delle mosse da seguire. Non si può lasciare ai sindaci di decidere come vogliono e a singhiozzo. In questo modo non si risolve niente».

Il Covid, tra l’altro, rischia di essere uno scomodo compagno di viaggio per lungo tempo. «E questo è un altro punto. Se ci fosse una fine certa allora si potrebbe anche agire in maniera drastica. Ma non è così: dobbiamo renderci conto che ce lo porteremo dietro a lungo e dunque serve un approfondimento vero, completo, con una lettura seria dei dati. Prima di sospendere un’attività si deve essere certi che serva. Perché io mi metto nei panni di chi ha un’attività e imporre un lockdown sarebbe disastroso. Almeno per i dati epidemiologici che girano adesso»